Calcio

Aggancio fallito per l’ASD Top Player Minervino

La Redazione
Top Player Minervino
La squadra di mister Dattoli, opposta ad una coriacea Ruvese Calcio, non va oltre la divisione della posta in gioco
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La ASD Top Player Minervino fa pari e patta con la Ruvese Calcio nell’odierna sfida nella quale era in gioco (forse) più del terzo posto della graduatoria.

Con una interpretazione diametralmente opposta; la “Top” che, con spirito e atteggiamento fortemente propositivi, tentava di “giocare” e la “speculare” Ruvese che cercava di indirizzarla su binari a lei più congeniali, quali corsa e fisicità, la contesa ha vissuto, tra soporifera improvvisazione e dilettevoli emozioni. Tediosi scorci si sono alternati ad altri veramente godibili tanto che l’analisi conclusiva non può che far ritenere lo spettacolo sciorinato, di ragguardevole fattura.

Resta il rammarico, da addebitare ancora una volta (purtroppo) ai costanti sfondoni della difesa, di non aver sfruttato l’odierna occasione che, cristallizzato e certificato le posizioni, avrebbe conferito certezza alla partecipazione dei ragazzi di mister Pasquale Dattoli agli spareggi post prima fase.

Allo stato, ai “Top” (34 punti) mancherebbe un punticino per essere tra i primi cinque (posizione utile), da conquistare nelle due restanti gare (entrambi in trasferta) contro lo Spartan Boys (29 punti) e Virtus Bisceglie (30 punti); questo però potrebbe non bastare dal momento che, regolamento alla mano, nel caso ci siano 7 o più punti di distacco tra la seconda classificata e la quinta (incrocio previsto dei play off) a quest’ultima la possibilità sarebbe preclusa.

L’impresa, imprevista ed impronosticabile, quale la vittoria del Canusium (43 punti) sul campo della capolista Laterza (fuori dai giochi in quanto direttamente promossa da tempo), quindi, complica maledettamente le cose per il Minervino ora costretto ad arrivare come minimo quarto.

Però, seppur complicatosi, è opportuno ritenere il percorso, oltremodo insidioso, percorribile ed il traguardo, non miraggio ma concretezza.

Le componenti ci sono tutte: un ottimo direttore d’orchestra (il tecnico Pasquale Dattoli), i solisti e professori (Santeramo, Impera, Abdu, d’Angella e compagnia bella), i calorosi adepti (società, collaboratori e pubblico); se ne deduce che non resti altro da fare che concertare la più magica delle armonie di pronunzia.

La cronaca:

si parte col sentito e commovente minuto di raccoglimento, osservato in onore ed a ricordo delle vittime del sisma che, nell’aprile del 2009, colpì l’Aquila e le comunità abruzzesi.

Al 1°, minuto era d’Angella che col suo sinistro impegnava il portiere ospite il quale nulla poteva, al 14° quando Abdu, ben appostato, ribadiva in rete una punizione dalla tre/quarti calciata ancora da d’Angella.

Al 29°, dava i primi segni di vita la ruvese col suo centravanti che con un tiro dai sedici metri sfiorava la trasversale;

al 30°, ancora gli ospiti pericolosi con il loro centrocampista più dotato, il quale si presentavano davanti a Frondini; il tentativo di pallonetto era a dir poco maldestro col pallone che terminava sul fondo;

al 32°, ancora d’Angella che su punizione dai 20 metri esaltava le doti dell’estremo ospite che metteva in angolo;

al 36°, punizione per gli ospiti dal vertice destro dell’area minervinese, statica difesa, pallone spizzicato dall’avanti e Frondini incolpevolmente “uccellato”!

Era l’atto che, in pratica, sanciva la fine della prima frazione.

Alla ripresa delle ostilità, era subito fuoco e fiamme:

al 2° minuto, punizione per il Minervino dal vertice destro dell’area ruvese; da quella posizione, essendo “fuori concorso” Gialcuca d’Angella e il suo sinistro, l’onere e il successivo onore sono stati ad appannaggio di Roberto Scardi che con una parabola di rara potenza e precisione “freddava” l’esterrefatto, ultimo baluardo avversario.

Neanche il tempo di terminare i festeggiamenti che i ruvesi, al 4° minuto, in seguito ad un calcio piazzato dalla tre/quarti, con la complicità della difesa locale non proprio irreprensibile, riuscivano a trovare il pertugio per capitalizzare.

2 a 2, palla al centro e Minervino che ripartiva a testa bassa.

Al 5° minuto, punizione del solito d’Angella, traiettoria velenosa che attraversava l’intera area senza che nessuno interveniva;

al 12° la più bella azione della partita orchestrata da Carlo Impera che innescava il talentuoso (eterno) Santeramo il quale stoppava di destra ed in giravolta, col sinistro, saettava a rete un pallone che faceva letteralmente la barba al palo.

Al 32°, era Laghezza (subentrato ad un Santeramo ormai esausto) che si involava sulla corsia di destra; al limite dell’area veniva atterrato e calcio di punizione che non sortiva gli effetti sperati.

Al 38°, su una veloce ripartenza, per poco il Ruvo non passava in vantaggio; questa volta però, con un briciolo di fortuna, Frondini riusciva a scongiurare il pericolo.

Lo scampato pericolo faceva propendere i padroni di casa per una condotta meno battagliera e spregiudicata, tanto che la gara viveva il canto del cigno e non offriva altri sussulti.

Formazione della ASD TOP PLAYE MINERVINO:

Frondini, , Somma, d’Angella, Susa, Sansonna, Pompeano, Sanluca, Impera, Scardi, Abdu, Santeramo.

A disposizione: Ujka, Pasquarelli, Mennoia, Coppola; Murolo, Di Nunno, Laghezza, Quacquarelli.

Tecnico: Pasquale Dattoli

lunedì 8 Aprile 2019

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