Terminata la fase emergenziale della pandemia, ritorna il dibattito politico intorno alle prossime elezioni regionali. Mentre la coalizione di centrosinistra è già sicura di schierare il presidente uscente Michele Emiliano, con la defezione di Italia Viva e Azione, nel versante del centrodestra non è stata ancora chiarita la faccenda. Fratelli d’Italia rivendica la propria candidatura già avanzata con l’europarlamentare Raffaele Fitto che sembrava essere il candidato naturale della coalizione secondo gli accordi romani. Ma i leghisti non hanno nascosto i mal di pancia, e al momento attuale sia a livello nazionale che locale non hanno ratificato la scelta. Anzi. Negli scorsi giorni la segreteria regionale della Lega Salvini Premier ha indicato come candidato presidente Nuccio Altieri, già parlamentare in Forza Italia e ora a capo dell’Invimit, agenzia dello stato per la dismissione del patrimonio pubblico.
Un fulmine a ciel sereno nella coalizione di centrodestra. Fratelli d’Italia conferma che il candidato della coalizione è Fitto, poiché la candidatura del presidente in Puglia deve essere indicata dal partito della Meloni. Reazioni non sono mancate anche nel carroccio, con la componente della Lega pugliese guidata dall’europarlamentare, on. Andrea Caroppo, che insieme ad altri 100 dirigenti del partito pugliese, tra questi alcuni minervinesi, hanno scritto una lettera a Matteo Salvini per chiedere una marcia indietro rispetto a questo slancio in avanti che mette in serio pericolo la tenuta della coalizione e l’esito finale delle elezioni.
In primis i dissidenti della linea ufficiale della segreteria regionale contestano il lavoro portato avanti nel territorio pugliese: “risultano raffreddati o irrimediabilmente perduti i rapporti precedentemente costruiti ed il coinvolgimento con realtà rappresentative dei corpi intermedi, dalle categorie produttive a quelle professionali, dalle famiglie alle confessioni religiose. Ciò che è accaduto in questi mesi è stato esclusivamente la sostituzione di fatto del gruppo dirigente (precedente) con gruppi dirigenti di altre esperienze politiche, logori e poco spendibili”.
Poi la contestazione della scelta del candidato presidente: “Avremmo potuto “costruire” una candidatura a Presidente alla quale non solo gli alleati non avrebbero potuto opporre alcunché ma, soprattutto, che avesse possibilità concrete di vittoria”.
Sulla scelta di Altieri questa la critica di Caroppo e dei suoi: “Indicazione assolutamente priva del necessario riconoscimento sia all’interno dello stesso partito, che all’esterno perchè, come globalmente riconosciuto, priva di consenso e radicamento territoriale. L’impressione data all’esterno (stampa, social, alleati, elettori) è quella della indicazione di un nome purchessia che, però, anche per i modi e i tempi con cui è stato indicato, non avrà mai il consenso della coalizione e rischia solo di spaccarla”.
“La Lega in Puglia annovera persone capaci, radicate ed in grado di intercettare consenso anche ulteriori rispetto a quello proprio; così come nella società civile sono presenti accademici, imprenditori, figure di rilievo con sensibilità vicina a quella della Lega”.
Secondo Caroppo questo tempo per individuare figure civiche è scaduto e dunque “le ultime iniziative rischiano di avere il solo di fine di favorire Emiliano e la sinistra”.
Conclude la nota a Salvini “chiediamo di intervenire nel modo più celere possibile per assumere, nell’esclusivo interesse del partito, ogni più opportuna iniziativa che restituisca compattezza e slancio alla sua azione politica, a cominciare da scelte urgenti che restituiscano ai pugliesi il buon governo del centrodestra dopo 15 anni di sinistra”.