"Che il Parco Nazionale dell’Alta Murgia, dall’istituzione (2004) ad oggi non abbia portato alcun beneficio alla popolazione è sotto gli occhi di tutti, anzi è stato il colpo di grazia della chiusura di tante aziende operanti nel territorio; ma strumentalizzare un problema grave vissuto da tanti cittadini per un tornaconto politico-elettorale suscita ribrezzo", è questo l'affondo che il Comitato delle Attività Produttive dell'Alta Murgia indirizza all'Amministrazione Comunale di Minervino.
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I responsabili del Comitato fanno un resoconto dei fatti che legano l'Amministrazione Mancini al Parco Nazionale: "Primavera 2016, nel programma politico della Lista Siamo Minervino spunta non a caso una dicitura RIDEFINIZIONE DEI CONFINI DEL PARCO NAZIONALE DELL’ALTA MURGIA, con l’esclusione delle Superfici Agricole Utilizzate (SAU), uno dei tanti progetti promessi alla cittadinanza dall’attuale amministrazione (Roccotelli-Mancini), ma mai realizzati al solo scopo di racimolare consensi elettorali.
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Da Ottobre 2016 a Novembre 2019, tantissimi incontri-confronti anche con le Istituzioni (Vari Presidenti del Parco e della Comunità del Parco), dove il Comitato è riuscito a dimostrare inequivocabilmente e concretamente le assurdità di tale inutile carrozzone.
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Sin dall’inizio, tuttavia, si notava una chiara riluttanza e distacco da parte dell’Amministrazione Roccotelli-Mancini nell’affrontare le problematiche derivanti dall’istituzione Parco, un esempio su tutti: la richiesta di un questionario infinito (Dati anagrafici-fogli mappali-Agro-particelle-elenco delle motivazioni), un lavoro immane, fatta allora da Roccotelli-Mancini al solo scopo di allungare i tempi e di stancare i cittadini, ma il Comitato, determinato nel percorso, proseguiva spedito e riusciva egregiamente (anche grazie alla collaborazione di circa 400 cittadini) a superare con successo l’ennesima pretestuosa richiesta dell’Amministrazione.
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Novembre 2019: La Sindaca dopo mesi ed anni di assoluto immobilismo, convoca il Responsabile cittadino e provinciale del Comitato e dichiara che uscire dal Parco è impossibile e tanto meno impegnarsi a tentare la procedura amministrativa".
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"Alla luce di questa breve esposizione di quanto successo – conclude il Comitato – e della chiara inerzia amministrativa, gli agricoltori, allevatori e tutti i cittadini che hanno a cuore il destino economico della nostra comunità si sentono traditi da questo comportamento inammissibile di Amministratori, falsi e bugiardi, sia per l’incapacità di affrontare un problema, sia per le menzogne elargite copiosamente in malafede.
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Ci chiediamo: Perché gravare tutti gli agricoltori ed allevatori di un lavoro così impegnativo, sottraendoli ai loro impegni quotidiani, quando era così chiaro che non c’era e non c’è alcuna volontà politica di occuparsi di questo tema?
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Chiediamo alla Sindaca ed ai suoi compari di risparmiarci nella prossima campagna elettorale il “problema” Parco, e suggeriamo di non promettere cose che non si può o non si vuole mantenere, tantomeno usare una disgrazia vissuta da tanti cittadini ed aziende solo ed esclusivamente per propaganda elettorale al solo scopo di occupare inutilmente una poltrona".
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