“Come ogni anno la rappresentazione del presepe vivente a Minervino è il risultato di mesi di lavoro dei tanti volontari che, quasi quotidianamente, si sono impegnati, ciascuno per il compito che aveva scelto – affermano gli organizzatori della rappresentazione all’intorno del borgo Scesciola – e se ora il borgo tronasse a raccontare ci direbbe della fatica degli attori, di quella dei piccoli figuranti, e del corpo di ballo, inoltre racconterebbe dell’impegno delle sarte, le quali ogni volta devono smontare e rimontare vecchi costumi per nuovi personaggi.
Manderebbe un elogio particolare a coloro che hanno decorato le stradine della Scesciola, senza dimenticare gli stessi residenti del borgo antico che per sentirsi partecipi dell’evento hanno ornato usci, vignali e balconi con addobbi natalizi.
Noi comunque non possiamo scordare il parroco per averci concesso l’uso della splendida chiesetta di Costantinopoli mentre tutto il percorso è stato tutelato dallo sguardo vigile e protettivo dei volontari della LAV”.
Concludono gli organizzatori Loredana Sassi, Vincenzo Santomauro, Franco d’Ambrosio:
“Sono state decine le ore dedicate alle prove, sottratte al tempo libero di ognuno, compatibilmente con il lavoro e con i compiti di scuola per i ragazzi. Quello che abbiamo visto rappresentare per le strade del borgo è il risultato di tutto questo impegno, senza nessun compenso se non un sincero grazie da tutti noi”.