Nello scenario avvincente della villa Faro, venerdì 24 agosto alle ore 19.00, all’interno degli appuntamenti del calendario estivo, Minervino avrà l’onore di ospitare lo scrittore Filippo Radogna.
nFilippo Radogna, vive e lavora a Matera dedicandosi alla scrittura e spaziando tra differenti generi nnarrativi. Laureato in Scienze Politiche all’Università di Bari, giornalista nprofessionista, ha pubblicato vari saggi storici.nLa sua scrittura intelligente e creativa gli ha permesso di attribuirsi numerosi nriconoscimenti letterari. Attualmente scrive per il quotidiano “La Nuova del Sud” e ncollabora con varie testate on line.
nIl libro presentato il 24 ha per titolo “L’enigma di Pitagora e naltre storie” (Ed. Altrimedia) e tratta di avventura e mistero sotto forma di antologia. L’opera vincitrice del Premio della Critica “E. Vegetti” sarà presentata a Minervino grazie all’associazione “Volontari per Minervino”, serata volutamente inserita nel calendario di nappuntamenti dell’Estate Minervese, patrocinata dall’Amministrazione Comunale.
Alla serata coordinata da una giornalista della testata n“MinervinoLive”, dopo i saluti della sinadaca Maria Laura Mancini, parteciperanno oltrenche all’autore, l’editore Vito Epifania e i giornalisti Sissi Ruggi ed Enzo Fontanarosa. I brani del testo saranno letti dalla minervinese Marianna Campanile.
L’antologia di Radogna, che si avvale della prefazione del noto scrittore pugliese di fantascienza Donato Altomare, contiene 16 racconti avvincenti e ben costruiti, tra ngialli e noir, passato e futuro, che si dipanano rapidi, con colpi di scena e finali a sorpresa, dove emerge la scrittura giornalistica veloce e netta dell’autore. nNel testo, definito dallo scrittore Premio Campiello Raffaele Nigro “interessante e sperimentale, tra realismo magico e fantascienza”, ritroviamo un mistery, con protagonista il filosofo Pitagora tra Metaponto, Taranto e le profondità del cosmo. Un giallo, invece, si svolge il 28 agosto 1936, giorno della visita del duce Benito nMussolini a Matera. Altri racconti sono ambientati tra gli antichi Rioni Sassi, sull’abbacinante Altipiano murgico e nei minuscoli paesi dell’entroterra lucano, ma nanche pugliese, che furono regno delle fattucchiere.