Cultura

“Il futuro che vorrei”, incontro di sensibilizzazione giovanile

Raffaella Ippolito
"Il futuro che vorrei"
All'interno del dibattito culturale si affronterà uno degli argomenti più importanti e complessi del mondo giovanile, direttamente correlato a quello genitoriale, ossia il futuro e il tema delle fragilità giovanili
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Il futuro che vorrei.

Ecco il titolo dell’evento dedicato ai giovani che si terrà domenica 8 aprile alle 17.30 nella “Sala del Popolo” di Minervino Murge. Ad occuparsi dell’iniziativa sarà l’associazione “Amati, ama, lasciati amare” attraverso la voce e gli occhi della presidente, nonché moderatrice, Marianna Savino.

All’interno del dibattito culturale si affronterà uno degli argomenti più importanti e complessi del mondo giovanile, direttamente correlato a quello genitoriale, ossia il futuro e il tema delle fragilità giovanili. A proposito di ciò Marianna sostiene:

“Una delle domande che mi sono posta è: noi genitori educhiamo i nostri figli attraverso le nostre fragilità e i nostri fallimenti a vivere la vita nella sua preziosa bellezza? Tutto questo lo affronteremo con l’intervento di uno psicologo e psicoterapeuta, Vincenzo Galgano”.

Reduci da svariati incontri precedenti abbiamo chiesto a Marianna la risposta dei giovani, giovanissimi e dei genitori. Ecco le sue considerazioni.

“Gli incontri sono andati bene.

Il primo è stato organizzato a Spinazzola quando ancora non avevamo istituto l’associazione, questo nell’ambito parrocchiale.

Vi è stata una buona presenza di giovani e di adulti. In occasione dell’anniversario per ricordare la scomparsa di Sabrina, la cattedrale era gremita di gente (più adulti e meno giovani) e penso abbia influito un po’ la scelta di averlo fatto di sabato. Comunque mi posso ritenere soddisfatta, in questa occasione ho capito che forse sia il caso di partire dagli adulti perché i nostri figli ci fanno da specchio, sono il nostro prodotto.”

Gli obbiettivi dell’associazione “Amati, ama, lasciati amare” sono abbastanza ampi.

Man mano affronteranno tematiche correlate alle povertà morali diffuse nella società odierna: uso e abuso di alcool e stupefacenti, anoressia e bulimia, forme depressive, bullismo. Questo, ovviamente, con lo scopo di sensibilizzare, scuotere, promuovere una cultura fatta di benevolenza e di negozione verso tutto ciò che distrugge la propria identità sociale. Accettate la sfida? Siete pronti a mettervi in discussione? Non siamo di fronte ad una pubblicità progresso ma, piuttosto, alla riflessione su tutto quello che sia utile e funzionale al fine di porre le basi per un futuro migliore.

sabato 7 Aprile 2018

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