Ripartire, anzi partire dall’arte e dai colori per riqualificare vecchie panchine in ferro e al contempo diffondere messaggi di rilevanza sociale. É il progetto dell’associazione culturale LiberArte nato durante il periodo di lockdown e che si ispira a iniziative analoghe intraprese in diverse città italiane.
Ogni panchina tratterà una tematica sociale tra queste: bullismo, disabilità, diritti civili, lotta alla criminalità e violenza di genere. Il tutto verrà unito ad un hashtag specifico proprio per facilitarne la diffusione anche sui social. In questo modo, chiunque potrà scattarsi fotografie sulla panchina e condividerle su Instagram, Twitter o Facebook, rendere le stesse ‘virali’ contribuendo a promuovere l’immagine di Minervino in Italia e nel mondo. In una prima fase verranno riqualificate le panchine collocate fra il supermercato Dimeglio e la chiesa di San Michele, poi si proseguirà con quelle di P.zza Bovio, Cappuccini e quelle situate in prossimità delle fermate degli autobus.
La panchina da sempre è luogo di ritrovo, nelle grandi città così come nei piccoli paesi: è anche il simbolo di una socialità e di una convivialità forse quasi perduta. Su una panchina può nascere di tutto: tante discussioni, qualche delusione, una semplice amicizia o l’amore di tutta una vita. Da qui il desiderio dell’associazione LiberArte di abbellirle affinché possano rallegrare gli occhi di chi le guarderà. Al progetto stanno collaborando tutti i membri dell’associazione. LiberArte è già nota nella realtà minervinese per aver realizzato il Piccolo festival del cortometraggio oltre che per gli spettacoli teatrali invernali. Pippo Bevilacqua, in qualità di presidente e gli altri soci fondatori: Antonio Baccaro, Saba Pantone, Francesco Camorcia, Vincenzo Carlone, Ludovico Pantone , Chiara Bonito e tutte le persone che collaborano con l’associazione, si adoperano per dare lustro a Minervino.