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Giochi e slot, a Minervino “bruciati” oltre 6,5 milioni di euro nel 2019

La Redazione
slot machine
La cifra in aumento rispetto al 2018, un fiume di denaro speso senza senso
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Stiamo uscendo giorno dopo giorno dalla pandemia del Coronavirus che ha segnato questi ultimi mesi. Ma vi sono altre forme di virus che non si riesce proprio a debellare e che portano effetti molto più difficili da contrastare. Soprattutto se ad autorizzare certe forme di dipendenza è proprio lo Stato. Stiamo parlando del gioco d’azzardo, slot machine, scommesse, lotterie, il vasto mondo dei “giochi” che hanno davvero poco di divertente se si trasformano in vera e propria patologia.
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Sono da poco stati resi noti i dati relativi al 2019 e per Minervino, la fotografia è davvero preoccupante.n

Secondo i dati relativi al “Giocato fisico” (riferito alle somme materialmente introdotte negli apparecchi), a Minervino l’anno scorso sono stati “bruciati” per l’esattezza 6 milioni e 442. 309,30 euro. Un consumo insensato di € 743,57 pro capite annuo. Pensate solo a quanto si poteva realizzare con queste cifre a sostegno di famiglie e imprese in questo particolare periodo. Il dato è in aumento rispetto al 2018 quando si contavano poco più di 6 milioni.n

A farla da padrone sono state le AWP, ovvero le slot machine con € 2.791.630,06 inseriti nelle macchinette.n

Al secondo posto le scommesse sportive a quota fissa con una spesa scommessa di € 1.202.381,85.n

Per il gioco del Lotto e giochi relativi sono stati giocati € 988.984,50n

Nelle cosiddette VLT – Video Lottery Terminal- i minervinesi hanno cliccato per un importo complessivo di 796.149,78 euro.n

Seguono le Lotterie istantanee (€ 414.600,00), le scommesse virtuali (€ 126.592,10), Superenalotto (€ 106.616,00), gli apparecchi senza vincita in denaro cosiddette “Comma 7” (€ 10.051,00), Eurojackpot (€ 2.270,00), Winforlife (€ 1.634,00), Lotterie tradizionali (€ 1400,00).n

Un fiume di denaro che troppo spesso sfocia in vere e proprie patologie in grado di mettere in ginocchio intere famiglie.n

Ad intervenire sulla questione è stato don Geremia Acri, sacerdote della diocesi di Andria, che da anni ha aperto uno sportello di ascolto per le dipendenze da gioco, che ci ha fornito questi dati in anteprima sulla nostra città.n

«A fronte della proliferazione dell’offerta e del consumo di gioco d’azzardo – commenta don Geremia -, la politica si mostra poco attenta ad un’inversione di tendenza e ciò che resta, come indicato da papa Francesco, è la costante vigilanza su sé stessi e sul contesto in cui si vive, per denunciare ciò che minaccia il bene comune e operare secondo un principio di corresponsabilità. A tal proposito, il nostro sportello di Contrasto al Gioco d’Azzardo Patologico continua determinatamente la sua costante opera a favore dell’intera comunità».n

«Stiamo accogliendo gli utenti in sicurezza e nel pieno rispetto delle normative anti contagio – commenta la dott.ssa Liliana D’Avanzo, psicologa dello sportello “vinco Io” e consulente dello sportello della Casa Accoglienza -. Sono ripresi sia i colloqui psicologici individuali che rivolti alla rete parentale e amicale. È importante prendere consapevolezza del problema per collaborare fattivamente alla sua risoluzione. Attraverso la presa in carico, la cura e la riabilitazione della persona con problemi di dipendenza vogliamo, sul nostro territorio, contenere i numeri legati al gioco d’azzardo patologico che, purtroppo, continua a destare preoccupazione. La via per la guarigione è lunga, ma non impossibile. L’invito che rivolgo a tutti coloro che credono di avere un rapporto cattivo con il gioco è di non esitare a chiedere il nostro aiuto: prima si interviene, minori saranno le “ferite” da curare».n

Lo sportello c/o casa accoglienza è ad Andria, in via Quarti, 7. I giorni di ricevimento sono il Martedì e il Sabato dalle ore 10:00 alle ore 12:00, il Giovedì dalle ore 17:00 alle ore 20:00 previo appuntamento telefonico: 3336466548; 0883592369; 3207499462. Mail: info@casaaccoglienza.comn

giovedì 2 Luglio 2020

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Michele Pascalitto
Michele Pascalitto
3 anni fa

La vergogna del sud ITALIA.