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Minervino piange la dipartita del M° Riccardo Pellegrino, l’uomo del “Volo del Calabrone”

Antonio Gallucci
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Il violino di Rik Pellegrino - Rainews24
Persona sensibile e volitiva, amava definirsi "il violinista della strada" per la sua estrema disponibilità a suonare ovunque, con e per chiunque
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Quando si parla di chi non è più tra noi, c’è sempre il rischio di scadere nella più mielosa delle retoriche. In sì frangente, però, giammai sarà tale per quanto mi accingo a proferire.

Riccardo Pellegrino, ottantenne, scomparso nella sua casa di Roma il 17 novembre, era veramente una persona degna di ossequio. Chiunque, come il sottoscritto, abbia avuto la fortuna di incontrarlo e conoscerlo, non poteva che rimanere affascinato dal suo tratto umano e cordiale, dalla sua gentilezza e dalla sua umiltà a prova di “genio e sregolatezza”.

Già, in un mondo di artisti sregolati (e di sregolati che si credono artisti) a lui era stato risparmiato il lato caratteriale tempestoso ed egocentrico; fardello che assolutamente non gli apparteneva.

Persona sensibile e volitiva, amava definirsi “il violinista della strada” per la sua estrema disponibilità a suonare ovunque, con e per chiunque.

Lui era veramente un uomo buono e come tale vorrei che fosse ricordato; un uomo dalla disarmante bontà che viva per sempre con noi attraverso la sua musica ed i suoi virtuosismi (celeberrime la sue esecuzioni – tra i suoi tanti cavalli di battaglia – de “il Volo del Calabrone” di Nikolaj Andreevic Rinmskji Korsakov) ed alberghi in ogni cuore il lieto ricordo di colui che, seppur consacrato da Dio con crismi artistici e umani, non ha mai trovato disdicevole condividere la sua umanità con gli altri; influenti o meno.

Ricordiamo inoltre Riccardo, sia per la sua grande passione per la musica che lo ha portato a calcare i palcoscenici più importanti ed a suonare con le più prestigiose orchestre del mondo, per la fierezza con la quale ostentava le sue umili origini e l’attaccamento alla “sua” Minervino dalla quale non aveva mai reciso il cordone ombelicale.

Alla sua famiglia vanno le nostre più affettuose e sentite condoglianze. A lui un commosso ricordo, grato e imperituro. Che la terra ti sia lieve, caro Riccardo e che la tua musica continui a riecheggiare nell’olimpo degli angeli.

lunedì 18 Novembre 2019

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