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Emigrazione, dalla Bat partiti 23.243 residenti nel 2018

Michele Lorusso
Michele Lorusso
Emigrazione
In base ai dati emersi dal rapporto della Fondazione Migrantes la sesta provincia fa registrare percentuali sopra la media regionale in tutte le fasce di età
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È stata pubblicata nei giorni scorsi, dalla Fondazione Migrantes, la XIV edizione del rapporto “Gli italiani nel mondo” che è stato elaborato sui dati forniti dall’AIRE e dall’Istat.

Diversi gli aspetti che sono analizzati nel rapporto e che riguardano i trasferimenti e i rientri degli italiani, le iscrizioni e cancellazioni anagrafiche verso l’estero, l’evoluzione degli espatri e dei rimpatri nell’ultimo decennio, la mobilità territoriale interna, dei giovani e meno giovani, compresa la mobilità dei pensionati.

La situazione complessiva che ne esce dell’intera nazione non è delle migliori, soprattutto se si considera che le regioni maggiormente interessate dall’emigrazione sono quelle meridionali. Negli ultimi 13 anni si è registrato un incremento esponenziale degli iscritti all’AIRE che sono passati da poco più di 3,1 milioni a quasi 5,3 milioni e quasi la metà (48,9 per cento) del Sud.

Per quanto riguarda la Puglia gli iscritti all’anagrafe degli italiani residenti all’estero sono 361.527, pari al 9% della popolazione regionale. La Bat incide su quel dato con ben 23.243 residenti, di cui il 46,5% sono donne. I Paesi verso cui maggiormente i pugliesi emigrano sono la Germania, la Svizzera, la Francia, il Belgio e l’Argentina.

Analizzando le fasce di età si rileva che il fenomeno emigratorio nella sesta provincia interessa maggiormente le persone di età compresa tra i 18 e 34 anni (24,3%) e quelle di età compresa tra i 35 e 49 anni (24%). A seguire vi sono residenti di età tra i 50 e 64 anni (18,9%), oltre i 65 anni (18,7%) e quelli di età compresa tra i 0 e 17 anni (14%). In tutte le fasce di età la Bat fa registrare percentuali al di sopra della media regionale.

Tra le tre città capoluogo quella con la percentuale più alta di iscritti all’AIRE è la città di Trani con 4.028 iscritti su una popolazione di 55.851 (7,2%), seguita da Barletta con 4.158 iscritti su una popolazione di 94.564 (4,4%) e Andria che conta 3.964 su una popolazione di 99.671 (4%).

I dati del rapporto non fanno ben sperare soprattutto se si considera che chi emigra dal meridione sono persone con un’istruzione medio-alta che porta, inevitabilmente, a un “impoverimento” delle regioni interessate e a una diminuzione di possibilità di sviluppo e di crescita andando ad aumentare sempre più quel divario esistente tra nord e sud.

sabato 2 Novembre 2019

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