Attualità

Minacce e insulti alla sindaca per una fake news circolata sui social

La Redazione
Il cucciolo investito e il post apparso sui social
La notizia di applicare l'eutanasia a un cucciolo investito corre sui social. Insulti e parole forti contro l'amministrazione, ma nessuno ha ordinato di dare la dolce morte al cane
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Raccontiamo la cronaca di una fake news nata sui social che ha alimentato non poche polemiche. Su una nota fan page di animalisti denominata “I randagi di Minervino” è stata data la comunicazione nella tarda mattinata di ieri della decisione assunta dall’Amministrazione Comunale di abbattere un cucciolo disabile per mancanza di risorse in bilancio per curarlo. In altre parole “Soldi non ce ne sono uccidiamolo” sarebbe stata la decisione della Sindaca, questo il messaggio che si è voluto fare passare.

Ovviamente le reazioni non si sono fatte attendere e giù con i commenti alcuni molto violenti. E in qualche modo anche giustificabili se il tutto fosse vero. L’eco del post fa il giro in tutto il territorio e nei vari social animalisti indignati, tanto da giungere sino a Trani, dove una cittadina sensibile si è offerta volontaria per adottare il cane e adottarlo per le cure.

Cosa era successo a questo cane? Giorni fa una piccola cucciola femmina di 3 mesi fu vittima di un incidente stradale. Soccorsa dai vigili urbani fu portata presso una clinica veterinaria di Andria, dove è stata sottoposta alle opportune cure. A quanto pare la cucciola è rimasta paralizzata negli arti. Ma davvero è stata ordinata l’eutanasia dell’animale per mancanza di fondi del Comune ?

In serata arriva la smentita da SiAmo Minervino: “A nessuno dell’Amministrazione nè tantomeno della clinica è mai balenato nell’anticamera del cervello nessuna simile soluzione. Nessuno era stato messo al corrente della situazione del cane divenuto paralizzato, ne tantomeno sono stati disposti alcuni provvedimenti. Ma qualcuno ha preferito incautamente diffondere false notizie al solo scopo di denigrare le persone, sperando nella soluzione del caso attraverso il clamore”.

A volte l’uso improprio di uno strumento potente come i social può portare anche a delle soluzioni, ma la diffusione di false informazioni può al tempo stesso creare un reazioni improprie, quando sarebbe stato più semplice creare un dialogo diretto tra i vari responsabili senza creare il clima di odio.

sabato 14 Settembre 2019

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