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La decrescita demografica di Minervino, sempre più spopolato e sempre più vecchio

La Redazione
Panorama minervino
Un crisi di risorse e di individui giovani e attivi che penalizza il nostro territorio e che deve porre in allarme tutte le realtà sociali ed economiche della nostra città
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Un quadro di costante decrescita demografica è quello che emerge analizzando i dati forniti dall’ufficio anagrafe di Minervino Murge, che rappresentano la fotografia della popolazione residente nel nostro Comune all’inizio del 2019. Un decremento demografico che ad onor del vero trae le proprie origini da molto lontano e che purtroppo accomuna le sorti della nostra città a quelle che in generale hanno dovuto subire i piccoli comuni agricoli del Mezzogiorno d’Italia, a partire dalla fase storica del miracolo economico e della cosiddetta “Ricostruzione post bellica”.

Traducendo i dati, la popolazione di Minervino – che negli anni ’50 dello scorso secolo vantava poco più di 20.000 abitanti – ha visto dimezzare i propri residenti in circa mezzo secolo, giungendo alle soglie del nuovo millennio con un numero di abitanti di poco superiore ai 10.000.

La crisi del mondo agricolo, il sogno di una qualità della vita migliore e di maggiori opportunità di realizzazione lavorativa continua a spingere inesorabilmente i giovani meridionali verso mete più a settentrione. In questo fenomeno migratorio Minervino non è solo.

Secondo le previsioni demografiche dell’Istat, l’Italia invecchia irreversibilmente, ma il Sud ancora di più. E da qui al 2065 è destinato a svuotarsi. Gli italiani si sposteranno sempre più verso il Centro-nord: tra meno di cinquant’anni le regioni settentrionali accoglieranno il 71% dei residenti, mentre nel Mezzogiorno si scenderà al 29 per cento. Con 1,1 milioni di individui che faranno le valigie.

Cosa ci raccontano gli attuali numeri sui movimenti della popolazione minervinese all’inizio del 2019?

Sempre più spopolato, sempre più vecchio. A livello generale assistiamo ad un decremento del numero delle famiglie residenti che passano dalle 3701 dell’anno precedente alle 3674 di oggi. Il divario tra i nati e i deceduti è quasi esattamente il doppio: a fronte di 52 nascite ci sono 101 morti. Non va meglio la forbice del movimento migratorio da o verso altri comuni o altri Stati: da una parte un’immigrazione pari a 101 abitanti, dall’altra un’emorragia di cittadini pari a 197.

Riassumendo i dati allo stato attuale, assistiamo a una popolazione di 8864 abitanti di cui 4359 maschi e 4505 femmine.

Un crisi di risorse e di individui giovani e attivi che penalizza il nostro territorio e che deve porre in allarme tutte le realtà sociali ed economiche della nostra città. La creazione di opportunità di lavoro, di crescita culturale e di svago, attraverso l’impegno congiunto del mondo politico, imprenditoriale e associativo, diventano indispensabili prerogative per una realtà che vuol sopravvivere e tornare a crescere, puntando sulla propria identità e attrattività.

giovedì 14 Febbraio 2019

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