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“I taliban volevano ucciderci”, la testimonianza di Fardin

La Redazione
la testimonianza di Fardin
Parla il figlio maggiore della famiglia afghana accolta a Minervino dalla Caritas
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Si è celebrata ieri sera in Cattedrale a Minervino Murge la veglia per la giornata mondiale dei poveri in programma domenica prossima, animata dalla Caritas Diocesana. Alla presenza del Vescovo, Mons. Luigi Mansi, tutta la comunità diocesana ha voluto soffermarsi per un momento di preghiera e riflessione secondo le indicazioni offerte da papa Francesco nel messaggio scritto per l’occasione in cui viene rimarcato l’invito di Gesù “I poveri li avrete sempre con voi” che suona non solo come profezia ma anche come sollecitazione ad assumere uno stile solidale che la Chiesa deve sempre considerare.

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Mons. Mansi durante la sua omelia ha invitato i presenti ad avere cura dei più poveri della comunità e impegnarsi per rimuovere le ingiustizie che sono causa di una non equa distribuzione dei beni che il Creatore ha messo a disposizione dell’umanità, senza nessuna distinzione di appartenenza. Alle letture bibliche, alle citazioni del messaggio del Sommo Pontefice, all’esortazione del Vescovo, sono seguite delle testimonianze provenienti da una zona particolarmente provata in questi mesi, l’Afghanistan, che dopo anni di tregua e faticosa ricostruzione di uno stato democratico, è ripiombata nell’oblio della cieca dittatura fondamentalista talebana.

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Ad una prima testimonianza di suor Shahnaz Bhatti, missionaria operante a Kabul, che ha descritto i giorni drammatici dell’occupazione talebana, è seguita quella della famiglia fuggita dall’Afghanistan e accolta a Minervino. E’ stato il figlio maggiore della famiglia, Fardin,  a prendere la parola e a parlare pubblicamente per la prima volta dell’esperienza vissuta, un momento che ha emozionato e coinvolto molto i presenti. A seguire una volontaria di Minervino, a nome di quanti si stanno occupando del progetto di accoglienza, ha relazionato su quanto si sta realizzando e sulla partecipazione della comunità locale all’integrazione sociale e scolastica. Presente anche la Sindaca, la Prof. Maria Laura Mancini a nome dell’Amministrazione Comunale, che insieme alla Prefettura ha siglato il protocollo d’intesa con la Caritas per l’ospitalità dei rifugiati.

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Ha concluso il direttore della Caritas Diocesana, don Mimmo Francavilla, ringraziando quanti si stanno prodigando per questo microprogetto e l’invito ad assumere sempre uno stile inclusivo e accogliente. La proposta per la Giornata mondiale del Povero che la Caritas Diocesana propone è quella della raccolta dell’olio:  “Recuperando una antica tradizione locale facciamo appello a coloro che si rivolgono ai frantoi per la molitura a saper condividere un po’ del proprio raccolto”. Maggiori informazioni : https://www.caritasandria.it/ultime-news/v-giornata-mondiale-dei-poveri/

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Vogliamo concludere riportando integralmente l’intervento di Fardin in Cattedrale, che ci aiuta meglio a conoscere la sua famiglia, l’avventura che ha dovuto affrontare, le speranze che sono dentro il loro cuore.

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LA MIA FAMIGLIA IN AFGHANISTAN

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La capitale dell'Afghanistan è Kabul. Vivevamo a Kabul, avevamo un bell'appartamento perché mio padre lavorava all'ambasciata italiana e i nostri famigliari abitano vicino casa mia. Siamo una grande famiglia di nove persone: mio padre, mia madre, tre sorelle e quattro fratelli. Nell'ambasciata, mio padre ha lavorato nel settore dell'elettricità per tredici anni per gli italiani e aveva il turno di notte. lo sono Fardin, il figlio maggiore della mia famiglia, mi sono diplomato all'età di 18 anni e ho trovato fortuna nel settore del commercio, ma mi piace l'odontoiatria, infatti vorrei diventare un dentista di successo e aiutare la gente povera in futuro.

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Ho iniziato a studiare odontoiatria in un'università privata e nel frattempo lavoravo nel marketing. Nel tempo libero facevo sport, ho praticato wrestling per due anni e ho ottenuto la tessera olimpica afgana. Mia madre era una casalinga, mentre le mie due sorelle andavano a scuola ed erano all'undicesimo anno, Sadua all'ottavo, i miei due fratelli erano al nono insieme a Musa, Eisa era al quinto e infine Fajaz era al primo.

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Avevamo una grande casa nel settimo distretto di Kabul e tutti i membri della famiglia vivevano li, nello stesso posto. La casa aveva due piani e sei stanze e davanti avevamo un grande orto per coltivare gli ortaggi.

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La presa al potere dei Talebani in Afghanistan e la caduta del governo ha costretto la mia famiglia a lasciare il Paese. L'arrivo dei Talebani scatenò il panico tra la gente. Il lavoro in Afghanistan scarseggiava, la gente si suicidava e le pattuglie dei Taliban uccidevano ingiustamente in tutte le province. La guerra tra il governo e i Talebani causò la chiusura di tutte le ambasciate. I Talebani occuparono dalle tre alle quattro province. La nostra presenza in Afghanistan era molto pericolosa. I Talebani riconoscevano le persone che lavoravano nelle ambasciate e con gli europei e venivano uccisi. L'ambasciata italiana decise, quindi, di trasferire i loro dipendenti in un posto più sicuro. Decise così di trasferire mio padre e la sua famiglia in Italia.

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Ora che sono qui con la mia famiglia, spero che possiamo vivere la nostra vita in pace e in maniera dignitosa, spero che, insieme ai miei fratelli e le mie sorelle possiamo continuare i nostri studi e servire la comunità nella quale vivremo. Spero anche che il popolo afgano possa vivere in pace e tranquillità. In questo momento, le persone vengono uccise ingiustamente. Il prezzo del cibo è aumentato vertiginosamente e non tutti possono permettersi di comprarlo. Le persone sono disoccupate a causa dell'instabilità politica e della caduta del governo e la presa di potere dei Talebani.

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La maggior parte delle persone hanno perso i loro beni. Spero che la povertà, la miseria, i fratricidi, la guerra, finiscano presto. Infine, vorrei ringraziare tutti e tutte voi per aver ascoltato le mie parole. Siete molto gentili ed ospitali con me e la mia famiglia. E per questo vorrei ringraziarvi di tutto!

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Grazie, Fardin.

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sabato 13 Novembre 2021

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