Calcio

Al via il campionato di prima categoria. All’appello manca l’Asd Minervino

Antonio Gallucci
blue boys minervino
Ai nastri di partenza, dopo una quarantennale presenza, purtroppo, non c'era l'A.S.D. Minervino
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Domenica 25 settembre u.s. ha preso il via il campionato regionale di calcio si 1^ categoria. Ai nastri di partenza, dopo una quarantennale presenza, purtroppo, non c’era l’A.S.D. Minervino. Questo, bisogna riconoscerlo, tra il completo disinteresse della Comunità minervinese che, ancora una volta, qualora ce ne fosso bisogno, ha dimostrato quanto fosse stato alto l’attaccamento ai “colori”.

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D’altronde, bisogna prendere atto che, il “minervinese” vive, da tempo, in una stasi abulica, dopo aver metabolizzato una condizione di inerme rassegnazione. Al minervinese, non fa più specie niente! Figuriamoci. Questo paese è stato razziato in lungo e largo, privato dei più basilari servizi, cosa vuoi che sia l’ulteriore atto “delittuoso” quale la scomparsa dei colori calcistici?

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Certo, c’è stato, pure in questo particolare frangente, il saccente o i detentori della verità di turno che, dal pulpito, hanno creduto giusto emettere sentenze senza considerare che, se tale atto ha avuto a materializzarsi la colpa, e di conseguenze la “cocente” sconfitta, è da addebitarsi alla negligenza di tutti e non solo di chi, tra difficoltà e le inevitabili manchevolezze, proprie di chi opera, hanno reso possibile che il “giocattolo”, comunque, funzionasse. Reiterando il concetto che si ritiene precipuo, quello che in questa “faccenda” fa più male è che sia stata vissuta con un disinteresse inenarrabile mortificando quanti, alla causa, hanno, per tempo, dedicato animo e corpo (ed in tanti casi, risorse).

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martedì 27 Settembre 2016

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Merli Ettore
Merli Ettore
7 anni fa

Con molta tristezza leggo questo articolo,io minervinese che da giovane ho difeso per tanti anni i colori Bianco azzurri.Debbo veramente rassegnarmi alla pochezza di valori,di entusiasmo,di negligenza raggiunti dal mio paese natale. Negli anni ottanta per noi giovani e per la comunita’ era un riferimento,un orgoglio rappresentare la comunita’ nello sport.E” vero anche che allora c’erano imprenditori che avevano a cuore lo sport e voglia di trasmettere dei valori a noi giovani.Dispiace moltissimo voglio essere ottimista forse per il futuro.