Politica

Punto di Primo Intervento, i sindaci di Minervino e Spinazzola all’attacco del governatore Emiliano

La Redazione
Ospedale Civile
​Dopo la delibera di Giunta Regionale che prevede la chiusura del presidio sanitario si delineano le contromosse dei sindaci dei due comuni murgiani, già in passato depredati di servizi essenziali per la salute dei cittadini
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Con una nuova delibera regionale approvata lo scorso martedì la Regione Puglia ha deciso che si procederà con la chiusura di numerose strutture denominate “Punto di Primo Intervento (PPI)” su tutto il territorio regionale.

La notizia, nonostante l’elevata importanza in termini sociali ed economici, è stata comunicata solo dopo 48 ore agli organi di stampa. Si apprende che ben 39 sono in tutta la Puglia i presidi sanitari ridimensionati e, purtroppo, tra questi vi sono anche tre punti nella provincia Bat: Minervino Murge, Canosa di Puglia e Spinazzola

Il governatore della Regione Puglia nonchè assessore alla Sanità, Michele Emiliano, ha commentato con queste parole il provvedimento: “La conversione dei Punti di Primo Intervento in postazioni medicalizzate è stata la conditio sine qua non attraverso la quale ci hanno approvato, ai tavoli romani, il piano di riordino ospedaliero. Se a fine 2018 i Ministeri dovessero riscontrare una inadempienza in tal senso, non è escluso che possano utilizzare la circostanza per mandarci, per un altro triennio, in Programma Operativo. Non solo. Non avremmo le premialità che invece ci spetterebbero. Ricordo che a fine 2015, ci hanno mandato in Programma Operativo per molto, molto, ma molto meno. E comunque la riconversione dei PPI è scritta e dettata dal DM70 e, mi preme dirlo e sottolinearlo, non comporta nessun nocumento per i cittadini in termini di assistenza sanitaria perché comunque i cittadini troveranno la loro risposta sul territorio, in alcuni casi, anche con l’auto medicalizzata che invece prima non era presente. Non cambia nulla. Stiamo solo razionalizzando le risorse”.

Intanto, i rappresentanti dei comuni murgiani coinvolti dall’ennesimo taglio dei servizi non hanno atteso molto prima di far sentire la propria voce. Data la ristrettezza dei tempi (il piano prevede la chiusura dei PPi già dal 30 aprile), la sindaca Mancini di Minervino Murge e il primo cittadino di Spinazzola Michele Patruno hanno inviato, già nella mattina di ieri, una lettera al governatore pugliese per esprimere il punto di vista dei rispettivi territori e le difficoltà che potrebbero crearsi in seguito all’attuazione del nuovo piano regionale. Essi hanno scritto: ” […] considerata la morfologia del territorio, le problematiche stradali che impediscono di raggiungere in tempi brevi i più vicini centri ospedalieri, la carenza di mezzi dì comunicazione, la popolazione per la maggior parte anziana, vogliamo evidenziate che in territori come i nostri già di per sé problematici, con l’attuazione della disattivazione dei Punti di Primo Intervento si andrebbe ad accentuare ancora di più la situazione sanitaria già molto precaria. Al fine di poter discutere in merito e trovare congiuntamente delle possibili soluzioni, chiediamo un incontro urgente“.

Si evince dunque, dalle parole dei due sindaci, la consapevolezza di appartenere ad un territorio morfologicamente diverso dal resto dei paesi della Bat, già depredato di servizi e difficilmente collegato alle realtà vicinori dotate di ospedali in grado di garantire cure adeguate.

Il criterio adottato – afferma Maria Laura Mancinibasato sulla salvaguardia dei centri con almeno 6000 accessi non può essere discriminante per le nostre città che a malapena superano tale numero nel conteggio totale degli abitanti. Dovremo lottare affiché si possa fare una variazione a questa procedura, per difendere i nostri cittadini. Tra le altre cose, Minervino è anche sprovvista di un ambulanza attrezzata, il che significa mettere a rischio la vita dei pazienti che dovranno ricevere i primi soccorsi nelle città vicine, perdendo minuti preziosi, senza calcolare il rischio di eventi meteorologici che causerebbero un’ulteriore difficoltà del trasporto“.

Nelle precedenti conferenze dei sindaci mai era stata evidenziata la possibilità concreta che tale scure potesse abbattersi sui PPI, anzi lo stesso direttore generale della Asl Bt, il dott. Alessandro Delle Donne, in visita a marzo nella nostra città e a Spinazzola, aveva rassicurato gli amministratori sulla volontà dell’Ente di ristrutturare e riadeguare il Punto di Primo Intervento che soffriva di alcune criticità strutturali. Lo stesso dirigente, interpellato nelle scorse ore dai sindaci dei due paesi murgiani, ha accettato di accompagnare i primi cittadini in Regione per convincere Emiliano della criticità geografica dei comuni in questione.

Dunque non può essere solo una questione di numeri a decidere della vita o della morte di cittadini che, pur pagando le stesse tasse, si trovano a vivere in un’area svantaggiata dal punto di vista delle infrastrutture e dei servizi. Perchè questo, ancora una volta, vorrebbe dire che la politica sanitaria adottata dal governo regionale è priva di qualunque prospettiva strategica per il nostro territorio.

venerdì 13 Aprile 2018

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