Politica

Consiglio provinciale su discarica, Montaruli: «Istituzione allo sbando totale»

La Redazione
Ampliamento discarica c.da Tufarelle
l'intervento del presidente dell'associazione Io Ci Sono
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Riceviamo e pubblichiamo l’intervento del presidente dell’ass. Io Ci Sono in merito alla ormai nota questione dell’ampliamento della discarica Tufarelle che tiene banco in questi giorni e che è stata argomento di discussione dell’ultimo consiglio provinciale di ieri:

«L’orchestra non c’è mai stata e gli orchestrali di oggi non suonano più. Un consiglio provinciale cominciato con un ritardo inaccettabile e sintomatico di una istituzione allo sbando totale – commenta Montaruli -. La sala consiliare allestita nell’Auditorium della Scuola non ha nulla di autorevole e racconta l’agonia del cerbero in affanno. Al tavolo, col Presidente Giorgino, sono seduti solo il Sindaco di Spinazzola, di Trinitapoli, di Margherita di Savoia, di Barletta e l’oramai ex di Bisceglie.

Sei su dieci con la Sindaca di Minervino, quello di San Ferdinando e quello di Canosa che prendono le distanze e restano in platea, con i cittadini ad ascoltare. Il Sindaco di Trani assente e i manifestanti molto adirati per il mancato rispetto; un’inaccettabile ritardo di avvio dei lavori che riguardavano l’autorizzazione all’allargamento della discarica a Tufarelle. Un tema delicato che ha dato l’occasione proprio all’istituzione provincia di manifestare tutto quel disagio dello stare insieme senza ormai condividere più nulla.

La Sindaca di Minervino, dimissionaria, prende la parola e le racconta (quasi) tutte sulla gravissima situazione venutasi a determinare. Per il resto silenzio assoluto degli altri Sindaci se non un intervento del Di Feo, ma solo dopo essere stato tirato per la giacchetta dai cittadini che hanno preteso un suo autorevole parere, sul tema. Il Sindaco del comune di Trinitapoli – continua Montaruli – che dunque si schiera al fianco dei manifestanti affermando di essere pronto ad incatenarsi davanti alla discarica per impedirne l’ampliamento ma senza dire quando lo farà e se all’incatenamento siano invitati anche gli altri suoi autorevoli colleghi.

I Cittadini manifestanti che chiedono un atto di revoca degli atti approvati dal consiglio provinciale e un consiglio provinciale (a sei, compreso l’ex Spina) che invece vota all’unanimità un semplice ordine del giorno che prevede l’atto di indirizzo politico affinché il dirigente di settore provveda ad una revisione di quegli atti. Una sorta di (ri)verifica che non sappiamo dove possa portare.

Proprio nelle mani del dirigente, peraltro presente sul tavolo degli autorevoli ma senza mai prendere la parola restata tutta nella bocca dell’unico relatore, il Presidente, finiscono le responsabilità della revisione in quanto è lo stesso Presidente Giorgino a precisare quali siano le responsabilità che ricadano nelle competenze dirigenziali.

Alcuni interventi dalla platea di cittadini presenti all’incontro con la messa in evidenza del dato di fatto relativo alla quasi totale assenza di riferimenti ad aspetti sanitari e di salute pubblica strettamente interdipendenti dalla presenza di discariche sul territorio e alla fine tutto si conclude con un nulla di fatto se non la presa d’atto della totale assenza della “politica” andriese e degli altri comuni che, a detta del Presidente, al contrario di Canosa e di Minervino, non avrebbero intrapreso alcuna azione di contrasto e/o di contrapposizione rispetto all’ampliamento della discarica, come invece hanno fatto Canosa e Minervino».

venerdì 8 Settembre 2017

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