Cultura

Il nostro appello, salviamo l’affresco di sant’Antonio e l’autenticità della nostra Scesciola

La Redazione
Affresco di Sant'Antonio - Scesciola Minervino M.
L'attaccamento dei minervinesi nei confronti dell'icona votiva del Santo, dimostra che il "senso del bello" è ancora vivo nel nostro paese
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C’era una volta un borgo storico chiamato Scesciola, ora un po’meno.

Può sembrare un paradosso, ma non sempre il tempo che scorre è uguale per tutti. Senza scomodare celebri teorie sulla relatività, basti pensare alla differenza tra il valore di un vino conservato per un secolo e a quello di una mela che subisce lo stesso trattamento. Ci sono cose che con il passare degli anni assumono valenza e prestigio ed altre che vengono apprezzate solo “hic et nunc”, come un frutto da consumare subito per essere sostituito da un altro più fresco.

Questa sostanziale differenza dev’essere sfuggita a chi, negli scorsi giorni, ha pensato bene – si fa per dire – di coprire la più grande ed interessate icona votiva all’interno del centro storico di Minervino, quella dedicata a sant’Antonio presso il rione Santa Caterina, con un pannello posticcio raffigurante il Santo nella sua versione re-make.

Basterebbe pensare agli sforzi compiuti negli anni per integrare la Scesciola di Minervino all’interno della rete di comuni italiani denominata “Borghi Autentici d’Italia”, per capire che chi viene in visita nel nostro paese cerca le sole cose che ancora possiamo offrire: la qualità del cibo e l’autenticità del borgo antico che, insieme ad altri attrattori culturali, costituiscono motivo d’interesse e volano di sviluppo per l’economia turistica della città e per tutto l’indotto che ne consegue (ristorazione, agricoltura, operatori turistici).

Restando nel campo delle metafore, aggiungere del vino fresco in una bottiglia di Barolo d’annata non vuol dire renderlo più appetibile, ma annullarne completamente l’essenza, renderlo uguale agli altri vini che si trovano in un supermercato qualunque. Senza voler giudicare la buona fede di chi ha agito cercando di rimodernare una proprietà privata – perchè di questo si tratta – crediamo che la reazione “social” indignata dei minervinesi sia giustificata. Un’opera d’arte di tale valore storico smette di essere privata nel momento in cui si lega indissolubilmente ai vicoli, ai ricordi, all’affetto di chi vive i luoghi del nostro paese.

“oh mio Dio!!! ditemi che non è vero”, ” vi rendete conto del valore storico culturale di questa edicola?“, ” Un colpo al cuore“, “[….] in questo caso, permettetemi di dire che è stato compiuto un atto vandalico ai danni di tutta la comunità locale“, “salviamo e conserviamo il NOSTRO centro storico” sono solo alcuni dei commenti che i cittadini hanno espresso su una nota piattaforma “on line” sotto la foto del restauro improvvisato. E c’è anche chi si è immediatamente precipitato sul luogo del “misfatto” per verificare con i propri occhi che in definitiva si trattasse di un pannello posto sull’affresco originale e non di una cancellazione definitiva, rassicurando poi gli altri utenti.

Va detto che non è la prima volta nè tantomeno l’unica icona votiva all’interno del nostro centro storico che negli anni ha subito manomissioni posticce. Sempre più frequenti sono le cancellazioni, le modifiche, le alterazioni cromatiche che le preziose testimonianze di arte e devozione popolare subiscono all’interno della Scesciola di Minervino. Senza dubbio, per la sua dimensione e la sua posizione ben visibile all’interno della piazzetta dedicata a santa Caterina, quella di sant’Antonio è balzata subito agli occhi, e al cuore di tutti i minervinesi, sconvolgendo visivamente uno dei punti più apprezzati del borgo.

La Redazione del nostro giornale, come già fatto in precedenza attraverso i canali social, lancia un appello alla proprietà affinchè si renda favorevole a ripristinare l’affresco originale con il supporto di tutti i minervinesi. Noi di MinervinoLive ci rendiamo disponibili sia per l’organizzazione di una raccolta fondi, sia per il coinvolgimento di tutti gli Enti preposti alla valutazione del bene e all’eventuale elargizione di fondi destinati al rispristino.

Salviamo la nostra storia, salviamo la nostra ricchezza artistica, restiamo autentici come il nostro borgo Scesciola.

lunedì 7 Maggio 2018

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