Cultura

Task Force al lavoro per riportare a casa i reperti archeologici minervinesi

Enrico Tedeschi
Il gruppo di lavoro
Già le prime 200 cassette stanno arrivando per essere custodite negli spazi ripuliti e messi a disposizione dall'Amministrazione Mancini
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Forse non tutti sanno che nel recinto del liceo di Minervino cinsono i resti di una tomba del VI sec. a.C. e di nun abitato dauno del IV che, seppure spogli dei reperti trovati all’epoca dellancostruzione dell’edificio, restano comunque una prova inequivocabile dellenorigini antichissime del paese. Solo una delle tante testimonianzenarcheologiche che la cittadina ha restituito negli anni, e ancora custodiscennel sottosuolo, e che parlano di una evoluta comunità stabilitasi qui migliaiandi anni fa, che ha lasciato poi letteralmente disseminato l’intero territoriondi documenti di inestimabile valore storico-archeologico e artistico. Veri enpropri tesori che, quando scampati agli ignobili tombaroli, in parte sononfiniti in importanti musei,in parte sono stati sistemati nei depositi di quellondi Canne della Battaglia.

Una ricchezza nascosta alla fruizione pubblica pernmancanza di spazi e che invece, con un’opportuna ripresa della fortunatanformula di affidamento statale che già portò nel 2002 alla creazione di “Quando l’Ofanto era color dell’ambra” (nelnPalazzo Comunale, ndr) potrebbe accrescere e completare questa mostra con inpezzi di notevole valore mai esposti prima. nE che l’idea di un ampliamento espositivo, che sfrutti le inutilizzate ensplendide volumetrie dell’ex Pretura – richiamando qui turisti e studiosi anchensull’onda dell’inarrestabile successo della vicina Matera – stia trovando tuttanl’accoglienza che merita, lo dimostra il fatto che già le prime 200 cassettenstanno arrivando per essere custodite negli spazi ripuliti e messi andisposizione dall’Amministrazione anchennella prospettiva, ci auguriamo, che prestissimo i Minervinesi possano mostrarencon fierezza a tutti le meravigliose testimonianze del proprio passato.

Unnrisultato non solo simbolico, il ritorno a casa di questi reperti, che ènsenz’altro la conseguenza diretta dellonspirito costruttivo di collaborazione e fiducia che si è instaurato tranAmministrazione, Soprintendenza e Provincia. Lo stesso spirito di fondo che hanmesso intorno ad un tavolo per la prima volta davvero tutte le partininteressate, Enti ed Associazioni oltre che Soprintendenza ed Università, pernpensare già sin d’ora al fattore umano, elemento indispensabile al successo dinqualsiasi impresa. E cosa di meglio, allora se non giovani preparati, motivatine del posto? E qui entra in ballo la scuola, ovvero proprio quell’istitutonmodernissimo che, nei pressi della Stazione e in posizione logistica eccellentenanche rispetto al sistema viario, ha pure letteralmente in sé un sitonarcheologico di indubbia rilevanza.

Formare ragazzi che si innamorinonall’archeologia e possano divenire i più credibili ambasciatori della loronMinervino nel Mondo, è questo il senso dell’inedita e originale iniziativa deln30 maggio scorso: e sono infatti un rinato orgoglio minervinese e l’orgoglio scolastico quelli che abbiamonvisto insieme tra loro, in occasione di “ARCHEOLOGIA AL FERMI “, ovvero il “1° incontro tra le istituzioni per lantutela del sito archeologico del Liceo Fermi di Minervino Murge”. Più che unnincontro, è stato un vero e proprio meeting quello promosso dalla dirigentenscolastica Nunzia Silvestri, dellansede centrale di Canosa, certamente ben coadiuvata dalla responsabile delnplesso scolastico in questione MarianFranca Tricarico, forte tra l’altro della consulenza diretta di unnarcheologo in piena attività, RuggeronLombardi, in organico nelle file del suo corpo docenti. Dietro tutti e tutto la volitiva sindaca deln“Balcone delle Puglie” Maria LauranMancini, nonché consigliere della BAT, nche si sta muovendo non poco anche in questa direzione per la promozionendella zona, incassando sin da subito un primo, consistente risultato concreto:nla rimessa in ordinee sicurezza del sito archeologico (fondi al momento per lanrealizzazione dell’ imponente progetto di valorizzazione previsto non ce nensono, ndr) un remake estetico dell’edificio scolastico e, soprattutto, il completamento dell’ Auditoriumnannesso,dotandolo di ogni tecnologia possibile e di un adeguato comfort.

Non ancaso la presenza in loco pure dell’ing. MarionMaggio, dirigente lavori pubblici della provincia, che non ha neanchenpartecipato alla riunione per dedicarsi a curare i dettagli, con la dittanincaricata, per avviare i lavori già all’indomani di questo appuntamento.nIntorno al tavolo di lavoro nella biblioteca del liceo Fermi, oltre ai giàncitati, Simonetta Bonomi,nSoprintendente per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della BAT e di Foggia, Marisa Corrente, funzionario archeologonresponsabile del territorio minervinese, GiuseppenSarcinelli, dell’Università del Salento, archeologo e numismatico dinorigine minervinese, gli assessori cittadini Massimiliano Bevilacqua e MichelenNobile ed il consigliere MichelenMelacarne, ma anche Giacomo Cocola, presidente della Pro Loco, Sabino Redavid e Michele Muccilli, rispettivamente presidente regionale enresponsabile archeologia dell’ Associazione “L’Umana Dimora”; a chiudere “la squadra”nla presenza di Mons. Luigi Renna, vescovo di Cerignola – Ascoli Satriano enconoscitore profondo delle meraviglie della sua amata Minervino.

Insomma ènstata una vera e propria task force, quella che si è riunita per delineare lenlinee guida di un progetto di alternanza scuola lavoro per la formazione deglinstudenti dell’istituto, curata da associazioni ed amministrazione sotto lansupervisione della Soprintendenza, che li appassioni all’archeologia rendendolinconsapevoli affidatari e curatori del sito davanti alla loro scuola e, perchénno, guide e promoter di eventi e delle bellezze misconosciute di Minervino.nQualcosa, dunque, che è andato ben al di là di un semplice scambio dinopinioni e che aveva certamente sotteso,nin maniera più o meno subliminale, il progetto tutt’altro che ambizioso dinrivoluzionare le sorti di una cittadina che ha davvero tutte le carte in regolanper proporsi come capofila di un territorio tra Puglia e Basilicata e che,nforse più e meglio degli altri, ha i numeri giusti per poter sfruttarenappieno le immense opportunità di un rilancio turistico in occasione di MateranCittà Europea della Cultura 2019. Andimostrarlo lo stupore compiaciuto della Soprintendente Bonomi, a chiusura dinmattinata, durante la visita ai tesori ignorati di Minervino con una guidand’eccezione come mons. Renna. La sfida ad un diverso futuro è stata aperta, oranalla società civile ed alla politica raccoglierla e vincerla per un grande obiettivo comune veramente anportata di mano.

lunedì 5 Giugno 2017

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