Cultura

Tutto esaurito per lo spettacolo teatrale “La fr-n-sej d Cnzell”, posti liberi per le repliche nel weekend del 25 e 26 marzo

La Redazione
La Compagnia del Teatro la Scesc-l
"La fr-n-sej d C'nzèll", l'ultimo lavoro dell'autore minervinese Tonino Gallucci portato in scena dall'Associazione "Teatro La Scesc-l", si veste di successo tra comicità e riflessione
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Spesso si dice che "l'amore è cieco". In questo caso, però, non solo è cieco ma ha problemi di cataratte, non ci sente tanto ed ha pure i reumatismi e, come se non bastasse, arriva in ritardo come il treno Minervino – Barletta quando devi prendere la coincidenza per Bari. Al centro dei tre atti in vernacolo minervinese la storia d'amore tra C’nzèll, una ineguagliabile Concetta Giuliano e Cusmèin, vera icona del teatro minervinese Franco Caldarola, entrambi ospiti di una casa di riposo, che danno “scandalo” innamorandosi e facendo di tutto per vivere un ultimo sogno romantico.

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L’autore, l’ancora una volta brillante Tonino Gallucci, affronta un tema delicato, come quello della terza età e “dell'abbandono”, ma lo fa ribaltandone la prospettiva e rendendo la casa di riposo non più l'ultima stazione di sosta, bensì un luogo ancora pulsante di vita e, perché no, contenitore di sogni.

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La regista Loredana Sassi, alla cui sapienza e capacità è stata affidata la spettacolarizzazione dello spinoso tema, è riuscita a tirar fuori il meglio da tutti i personaggi, principali o secondari: dall'incontenibile nonché mattatrice (la citata C’nzell – Concetta Giuliano) alla sua degna “spalla” (Cusmèin – Franco Caldarola), dalla esilarante, irresistibile Valeria Sassi (nel ruolo di una incaponita e svampita Nanèll) al “licenzioso” Nardùcc (il convincente Marco Chieppa), dal “pio” – “nevrotico” Don ‘Mblic-ttùdd (il credibile Luigi Carlone) al “chiodo fisso” per gli arzilli ospiti, l’infermiera Alice (la civettuola Marinella Carbone), dallo “scaltro” Uerèin (il burlesco Raffaele Martoccia) al suo “correo” (il sempliciotto Mimmo Sassi), dalla detestata Addesolata (l’invadente Anna Sassi) all’austera madre superiora (la matriarcale Michela Tarallo) e dai due esordienti, N-còl il “necrofero” (l’ambiguo ed ermetico Gino Spineto) e dal suo sconclusionato aiutante Turicchj (il bislacco Vincenzo di Tria).

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L'associazione Teatro la scesc-l ancora una volta si contraddistingue per il suo intento di non sfuggire dalle tradizioni, ma anzi abbracciare la "minervinesità" pur adattandola a tematiche sempre più attuali, senza perdere mai il gusto di ridere e far ridere. Gli interpreti si divertono in scena (e si vede) nel mentre il pubblico percepisce questa atmosfera di allegria e si diverte durante tutta la durata dello spettacolo, onde poi portare a casa una riflessione più profonda sul messaggio che c'era oltre la parentesi comica.

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Per il momento risultano tutti esauriti i posti per il prossimo fine settimana. L'invito da parte della compagnia teatrale è quello di prenotarsi per le repliche che saranno effettuate nel weekend del 25 e 26 marzo.

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sabato 11 Marzo 2017

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