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La legge Lazzati spiegata dal suo promulgatore: il giudice Romano De Grazia

Raffaella Ippolito
strage di capaci
Eccoci di fronte ad un nuovo appuntamento culturale dedicato alla legalità e al valore della memoria
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Oggi alle ore 17 e 30, in Sala Consiliare, si discuterà di un argomento ancora scottante per la comunità odierna: la strage di Capaci.

“C’è stata l’azione punitiva della mafia che colpisce i suoi nemici. Ma dietro le stragi c’è stato evidentemente qualcosa di più, la volontà di prevenire e evitare che Falcone e Borsellino andassero avanti contro il sistema di potere, qualcosa di eversivo per fermare il cambiamento e mantenere quel sistema”.

Lo ha detto l’anno scorso il Presidente del Senato, Pietro Grasso, a “Che tempo che fa” su Rai3. Ha aggiunto anche:

“Sono contro la retorica dell’eroe. Falcone e Borsellino non erano supereroi con i superpoteri, ma persone normali, cittadini esemplari che dobbiamo tutti imitare. La mafia – ha continuato Grasso – è una cosa umana, che ha quindi un inizio e una fine. E io sono certo che avrà una fine, una cosa alla quale crediamo tutti”.

A proposito della questione Minervino, nel giorno in cui ricorre l’anniversario della strage, ha deciso di non rimanere in silenzio.

I ragazzi del triennio di entrambi gli indirizzi, Scientifico e Scienze Umane del Liceo Statale Enrico Fermi sede di Minervino, incontreranno il Giudice Romano De Grazia. De Grazia è promotore della Legge Lazzati che ha la finalità di impedire l’infiltrazione mafiosa nella vita politica e istituzionale, nel momento in cui essa più facilmente può avvenire, ovvero durante le competizioni elettorali. Gli articoli della legge sono solo tre. Proviamo a capire di cosa si tratta attraverso le Parole di Romano De Grazia:

“La Legge Lazzati è diretta ad evitare che al momento elettorale la malavita entri nelle Istituzioni elettive, ciò introduce il divieto nell’ordinamento giuridico dello Stato, per le persone sottoposte a sorveglianza speciale, di raccogliere i voti.

Sorvegliati speciali al soldo di qualsiasi colore politico, in favore di politici di pochi scrupoli.

Se si introduce questo divieto si impedisce ai malavitosi di entrare nella vita dello Stato.

Tale divieto è di agevole applicazione perché ha un aspetto immediato e interviene nel momento elettorale, le forze dell’ordine e i magistrati devono sorvegliare i sorvegliati speciali.

È una cosa più agevole rispetto all’art 416 bis c.p. perché, nel 416 bis c.p occorre provare, fare una prova diabolica, il sorvegliato speciale pur non potendo votare può raccogliere voti. “

Essa è già legge dello Stato, ma nei vari passaggi parlamentari è stata modificata e per questo non è efficace come avrebbe voluto il suo ideatore. Il primo disegno di legge risale al ’93, all’ indomani delle stragi di Capaci e via D’Amelio, e voleva essere proprio un atto concreto in nome non di una sterile celebrazione delle vittime, ma di un impegno attivo per la legalità a cui i due giudici Falcone e Borsellino avevano sacrificato la vita.

A moderare l’evento sarà l’egregia docente del Liceo Scientifico E. Fermi M. Franca Tricarico, accompagnata dalle istituzioni e dalla Sindaca Maria Laura Mancini.

I ragazzi, inoltre, hanno preparato dei lavori sotto la guida dei docenti di Storia e Filosofia e Lettere.

La cittadinanza è invitata all’evento.

mercoledì 23 Maggio 2018

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