“Carissimi vorrei essere io ad annunciarvi il nuovo parroco di San Michele” è con questo messaggio che i ragazzi del gruppo parrocchiale hanno appreso l’inaspettata notizia del trasferimento di Don Francesco Di Tria, parroco per ben undici anni della parrocchia di San Michele Arcangelo, ad altra sede nell’ambito diocesano.
La lettera del vescovo Mons. Luigi Mansi è giunta il 30 agosto ad ufficializzare il cambio nella direzione pastorale. Alla guida della parrocchia, in data ancora da determinare e coordinare col vescovo, ci sarà Don Riccardo Taccardi, giovane sacerdote di origine andriese che ordinato il 27 giugno 2003, attualmente svolge il suo operato pastorale nella parrocchia del Sacro Cuore di Andria. Don Francesco Di Tria invece continuerà la sua missione sacerdotale come parroco nella parrocchia-santuario della B. V. Maria dell’Altomare ad Andria.
Don Francesco era giunto a Minervino come parroco tanti anni fa, entusiasta del fatto che già conosceva la realtà territoriale con le sue problematiche essendo oriundo di Minervino. Ricorda il sacerdote le fatiche relative al primo periodo, legate all’avvio di un’attività pastorale ricca di nuovi progetti spirituali e formativi. Da subito la parrocchia ha risposto alla sua azione di guida, rendendosi disponibile e collaborativa. Don Francesco durante il suo operato ha cercato in tutti i modi, adoperando vari metodi di formazione alla cristianità, di costituire un saldo e numeroso gruppo giovanile affinchè attraverso un’assidua e fortemente sollecitata partecipazione alla catechesi potesse incamminarsi verso i valori più veri della vita e verso una fede consapevole. Il progetto pienamente attuato e più a cuore è stato quello intrapreso nel 2007 che dopo la messa in sicurezza della stupenda Grotta di San Michele, ha contribuito alla sua affermazione e divulgazione come prestigioso sito spiritale e turistico. Dal 2008 è stato alla guida delle Opere Pie ed ottenne anche la carica di vicario zonale, incarico di coordinamento sacerdotale e del lavoro inter parrocchiale, un anello di congiunzione fra realtà locale e vescovile.
Ciò che ora si auspica Don Francesco Di Tria è che i percorsi da lui avviati possano avere stabilità e continuità, fiducioso nell’operato del suo successore. “Ritorno ad essere un vostro comparrocchiano”- cosi scrive ai ragazzi- “orgoglioso delle proprie origini e attaccato alla Pietra che è Cristo”
UN GRANDISSIMO IN BOCCA AL LUPO,AL CARO AMICO, DON FRANCESCO
da CARMINE CIANI DA PALO TANTI AUGURI