Politica

Elezioni 2018: la scommessa della Mancini per la Città

Enrico Tedeschi
Lalla Mancini
​Tedeschi: "Una scelta di campo quanto mai utile e conveniente, quella della Mancini, oltre che ben ragionata. Sempre che il suo sacrificio (perché di questo si tratta) venga compreso dai cittadini​"
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La politica è l’arte del possibile” purché chi la fa sappia. però, riconoscere ed afferrare l’occasione più favorevole per attuare ciò che ritiene più utile e conveniente”. Beh, se vogliamo trovare una spiegazione al perché un sindaco, oberato come pochi e con la pesante eredità di una città a rischio di dissesto economico, abbia deciso di mettersi (ancora una volta) in gioco in prima persona, la più plausibile delle spiegazioni è forse in questa sintesi di realpolitik alla Otto von Bismark.

Chiarendo meglio i concetti, il quadro generale è questo: da un lato un “Balcone delle Puglie” che per posizione e potenziale inespresso ha tutte le caratteristiche per ambire ad un rilancio turistico internazionale e ad un ruolo di primo piano in occasione di Matera 2019, dall’altro una politica che finora ha praticamente ignorato Minervino e le realtà limitrofe per tutt’altri interessi che la messa a valore di questi posti straordinariamente ricchi per quanto posseggono a tutti i livelli. Un vento di cambiamento che – finalmente attraverso un consenso popolare – potrà anche ridare alla Nazione una guida stabile, ecco quale potrebbe essere la vera ragion per cui la sindaca Maria Laura Mancini ha deciso di partecipare a queste elezioni politiche. E senza neppure particolari illusioni personali, ma con la consapevolezza che, grazie alla sua candidatura, il rilancio di questa zona rientrerà certamente nell’agenda di un eventuale governo o, quantomeno, non potrà più essere rimandato sine die a livello nazionale.

Non a caso anche la decisione di scendere in campo accanto a un leader nazionale come Raffaele Fitto che, pugliese anche lui, ha già dato prova di cosa sia stato capace (da Governatore di Puglia prima, e da Ministro per gli Affari Regionali in seguito) quando ha tra l’altro creato le condizioni per cui la “sua” Lecce e il Salento divenissero poi le mete di indiscutibile successo che ora sono.

Un patto di territorio per la rinascita

Una scelta di campo quanto mai “utile e conveniente“, dunque quella della Mancini, oltre che ben ragionata. Sempre che il suo “sacrificio” (perché di questo in definitiva si tratta) venga però compreso dai suo cittadini e che questi, mettendo per un attimo da parte ideologie inutili o distinguo di lana caprina, facciano quadrato con lei in questo progetto di rilancio di Minervino e di parte di quella Murgia Appulo Lucana, doveroso ricordarlo, peraltro già candidata a divenire un Geosito Europeo di assoluta importanza.

Acquista dunque senso, compreso il sotteso patto di territorio in nuce, il giro elettorale della sindaca con Fitto e con Francesco Ventola (ex presidente della BAT) anche nelle altre realtà vicine, Spinazzola in primis, visitando pure le industrie locali, persino di rinomanza nazionale ed internazionale. Un ulteriore fiore all’occhiello, queste, che aggiungono valore ad una zona naturalmente vocata a turismo sia per l’eccellenza delle sue produzioni agroalimentari, che per la bellezza di luoghi incontaminati e con un patrimonio storico archeologico di massima rilevanza. ma ahimè pressoché sconosciuto. Né ci vuol molto a capire che, se con tutto questo, il boom turistico che interessa l’intera Puglia non è mai arrivato qui, le responsabilità sono tutte da addebitarsi ad una politica miope o altrove interessata. Con Matera Capitale della Cultura 2019 e, finalmente, la possibilità di completare la ex R6 che ne farebbe il percorso privilegiato per raggiungerla, diventa assolutamente chiara la scommessa accesa dalla Mancini per mettere Minervino a capofila della rinascita di un territorio che da troppo tempo aspetta un suo meritato riscatto.

Anzi più che di rinascita, forse sarebbe meglio parlare di “Rinascimento”. giusto per menzionare il titolo del libro autografatole da Vittorio Sgarbi che le abbiamo portato a ricordo della sua recente visita qui: non solo un omaggi ma soprattutto un segno di apprezzamento per quanto questa sindaca sta già facendo in nome della Cultura, vera arma segreta non sfruttata per accendere un faro (anche in senso letterale) che faccia da richiamo ad una Minervino dalle mille sorprese e con davvero tanto da scoprire e vedere. Buona avventura allora, signora Mancini, e che il 4 marzo le dia le risposte che spera per sé e la sua Città.

venerdì 23 Febbraio 2018

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